Comunicato stampa di Azione Quattro Quarti
Oggi il Tribunale federale ha preso una decisione storica a seguito di una deliberazione pubblica. I criteri di integrazione per la naturalizzazione devono essere considerati in una valutazione di insieme. La naturalizzazione non può essere rifiutata sulla base di un singolo reato minore, in questo caso un
incidente stradale. La decisione odierna è un passo importante verso un diritto di cittadinanza moderno, come richiesto dall’Iniziativa per la democrazia.
Un incidente stradale senza terzi (dovuto a micro-sonno) dopo un’escursione ha comportato per un ristoratore di Goldau l’esclusione dalla naturalizzazione per cinque anni. Dopo il Tribunale amministrativo di Svitto, anche il Tribunale federale è giunto alla conclusione finale: i criteri di integrazione devono sempre essere considerati in una valutazione d’insieme. Di conseguenza, l’integrazione non può essere giudicata inadeguata solo sulla base di un singolo passo falso in un caso specifico, se tutti gli
altri requisiti di integrazione sono valutati positivamente come nel caso in questione.
Decisione di fondamentale importanza
La decisione odierna del Tribunale federale richiede un cambiamento fondamentale nella prassi delle autorità di naturalizzazione. Anche in caso di piccoli errori, deve essere sempre effettuata una valutazione complessiva dei criteri di integrazione. “I “criteri killer” non sono quindi più ammessi”, afferma Elias Studer, che ha fornito un supporto strategico al caso in qualità di rappresentante legale. Le autorità di tutta la Svizzera devono ora cambiare radicalmente la loro prassi. I criteri di integrazione devono essere sempre valutati nel loro complesso, quindi nessuno può essere escluso dalla naturalizzazione sulla base di infrazioni minori al codice stradale, ad esempio.
In qualità di co-iniziatore dell’Iniziativa per la democrazia, Studer si rallegra della decisione odierna. È un passo importante verso un diritto di cittadinanza moderno, come richiesto dall’Iniziativa. Per il ristoratore di Goldau, la sentenza è una soddisfazione che arriva troppo tardi: a causa della lunga durata del procedimento, il periodo di attesa di cinque anni, ora ufficialmente illegale, è comunque scaduto – quindi
nulla dovrebbe più ostacolare la sua naturalizzazione.
Persone di contatto per richieste media:
Arbër Bullakaj (DE), Nadra Mao (FR), Agnese Zucca (IT)
Co-presidenti di Azione Quattro Quarti
kontakt@demokratie-volksinitiative.ch