Coordinamento donne della sinistra, intervento alla manifestazione del 14 giugno 2024 a Bellinzona

Insieme per una società femminista, dice l’appello per questa manifestazione. Vogliamo celebrare la sorellanza internazionale e con le donne migranti.

Tra le rivendicazioni del manifesto dello sciopero femminista del 2023 vi era la richiesta per un Diritto incondizionato allo Ius soli, … poiché una società democratica non può escludere un quarto della sua popolazione.

E’ in corso la raccolta firme per un’iniziativa popolare federale lanciata da azione 4/4, che va in questa direzione. Chiede la possibilità di ottenere la naturalizzazione dopo cinque anni di soggiorno legale. Chiede cioè di riconoscere la cittadinanza a chi vive in questo paese, in particolare indipendentemente da origine e condizione sociale.

Hannah Arendt considerava la cittadinanza come “il diritto di avere dei diritti”. Infatti, cittadinanza non significa solo diritti politici, ma diritto di appartenenza alla comunità in cui si vive (Seyla Benhabig, ius domicilii). Come dice Enrica Rigo, “Non riconoscere la profonda discriminazione che comporta il mancato accesso alla cittadinanza significa non comprendere il senso della cittadinanza come istituzione che non agisce solo sul presente, ma disegna la società a venire”.

La recente ricerca pubblicata dalla Commissione federale per la migrazione ha dimostrato che il diritto svizzero alla naturalizzazione è particolarmente selettivo. Privilegia chi è in possesso di un titolo di formazione universitaria. Ci stanno quindi dicendo che chi – come molte donne – lavora in settori precari, con bassi salari, o che svolge lavori di cura non retribuiti, non merita riconoscimento. Modelli di ruolo stereotipati e sessisti influenzano ancora oggi molti processi di naturalizzazione Il presupposto del permesso di domicilio C comporta una maggiore selettività sociale, ossia discriminazioni a dipendenza di origine e condizione sociale. Le domande di naturalizzazione per esempio di donne separate con figli, o portatrici di handicap, in molti luoghi hanno scarse possibilità di essere accettate.

Ecco perché riteniamo che l’iniziativa per la democrazia, per un diritto di cittadinanza moderno, sia un tema che ci coinvolge e vi invitiamo pertanto non solo a firmarla, ma a promuoverla. La rivendicazione di accesso alla cittadinanza è, in primo luogo, una richiesta di uguaglianza volta a sovvertire le gerarchie e i privilegi imposti dall’ordine sociale che non possiamo non condividere (Enrica Rigo, Cittadinanza, sangue e patriarcato: note per una critica femminista).

A cura di Rosemarie Weibel

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