Oggi il Consiglio federale si è pronunciato sull’Iniziativa popolare federale “Per un diritto di cittadinanza moderno (Iniziativa per la democrazia)”: la respinge senza un controprogetto e non ritiene necessario intervenire sul diritto svizzero in materia di naturalizzazione. In questo modo, il Consiglio federale conferma che il passaggio a un diritto di cittadinanza moderno e una democrazia a Quattro Quarti deve partire dalla società civile. Spetta ora al Parlamento affrontare l’attuale deficit democratico con una legge sulla naturalizzazione al passo con i tempi.
Nella sua decisione di principio odierna, il Consiglio federale ha deciso di respingere l’Iniziativa per la democrazia senza presentare un controprogetto diretto o indiretto. Il governo, infatti, non vede la necessità di intervenire sul diritto svizzero in materia di naturalizzazione. Avanti, come finora, con i “fabbricasvizzeri” – questo sembra essere il pensiero del Consiglio federale. Con oltre 100’000 firme raccolte, l’Iniziativa per la democrazia ha attirato l’attenzione sul deficit democratico esistente in Svizzera: più di un quarto (27%) della popolazione è oggi escluso da pari diritti politici, e quindi dalla
democrazia. Ciò danneggia la coesione nazionale e le istituzioni democratiche svizzere.
Sono molte le manovre e gli aggiustamenti che si potrebbero apportare per rendere le procedure di naturalizzazione più eque e meno arbitrarie, come ad esempio l’abolizione dei termini di residenza obsoleti a livello cantonale e comunale, e del requisito del permesso di domicilio (C), l’abbassamento del periodo di residenza minimo di dieci anni, il superamento dei numerosi criteri di integrazione, l’introduzione di facilitazioni per la seconda generazione, e la riduzione della burocrazia nel processo di naturalizzazione. Anche attraverso l’adozione di ordinanze ci sarebbe la possibilità di rendere le procedure più rapide, economiche ed eque, ad esempio, tramite la verbalizzazione dei colloqui di naturalizzazione e la digitalizzazione delle procedure. L’accesso alla cittadinanza svizzera, e quindi alla piena partecipazione politica, deve diventare più semplice, equo e veloce, se la Svizzera vuole essere all’altezza della sua reputazione di democrazia modello.
Il rifiuto del Consiglio federale dimostra che l’Iniziativa per la democrazia è necessaria e che la spinta verso un diritto di cittadinanza moderno non può che provenire dalla società civile. Spetta ora al Parlamento prendere provvedimenti per facilitare la naturalizzazione. Il diritto di cittadinanza svizzero ha bisogno di un cambiamento di paradigma: chiunque viva qui in maniera stabile dovrebbe avere diritto alla naturalizzazione e alla piena partecipazione alla società.